Che curiosa impressione riprendere in mano la penna e rituffarsi tra le mura diroccate ma solide delle mie care vecchie pieghe. Son trascorsi diversi mesi e anche un paio di nuove grafiche dalla mia ultima ‘creazione’ libertaria ed è una curiosa impressione quella che s’inerpica su per l’anima ora che mi trovo a dover trovare le espressioni più adeguate e il ringraziamento più sentito per la lettera che tre mesi fa hai indirizzato alla personcina che ha irradiato la mia esistenza monotona e grama. So che quando sarà in grado di leggere e capire apprezzerà con autentico entusiasmo le cose che le hai scritto e dedicato.
Ma oggi in altro modo voglio ripresentarmi tra le pieghe distese di un progetto libertario. Oggi voglio congratularmi e dirti quanto io sia orgogliosa e fiera ma anche commossa e colma di gioia per quella che è la tua opera prima in campo letterario. C’è un barlume di speranza in fondo al tunnel della precarietà e della raccomandazione facile per chi corrompe e lascia corrompersi.
Francesco, che il tuo libro sia il primo di una lunghissima serie. Che la passione per la conoscenza possa invaderti l’anima senza incontrare ostacoli e compromessi.
Con affetto inaudito.
Ma oggi in altro modo voglio ripresentarmi tra le pieghe distese di un progetto libertario. Oggi voglio congratularmi e dirti quanto io sia orgogliosa e fiera ma anche commossa e colma di gioia per quella che è la tua opera prima in campo letterario. C’è un barlume di speranza in fondo al tunnel della precarietà e della raccomandazione facile per chi corrompe e lascia corrompersi.
Francesco, che il tuo libro sia il primo di una lunghissima serie. Che la passione per la conoscenza possa invaderti l’anima senza incontrare ostacoli e compromessi.
Con affetto inaudito.
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P o e t i c a r e
In quest’ora di luce il tuo pensiero gentile
conquista la mia patria di fiorite primavere.
Il tuo proferire solenne come l’arenile maestoso
riveste la mia natura di brina e arbusti variopinti.
La tua parola, fratello mio,
è un popolo di vittorie che mordente e vivo
si diletta ad esplorare le valenti prose
di un quaderno universale.
Il mio spirito ebbro di gioia
spalanca le sue braccia
al naviglio festoso che
rincorre la tua ombra.
Non è un piano, non è un velo
è la tua verità, è il tuo essere
di puro e semplice tesoro,
è la tua freschezza di oceano imbiancato,
è la tua sete di mistero svelato,
è la tua mano che frena il movimento di paesi incantati,
è il tuo germoglio di trionfante sole e di tenera luna.
Sei il calice traboccante di suoni,
sei il volo superbo del raggio di luce.
Sei mio fratello.
16 gennaio 2004
In quest’ora di luce il tuo pensiero gentile
conquista la mia patria di fiorite primavere.
Il tuo proferire solenne come l’arenile maestoso
riveste la mia natura di brina e arbusti variopinti.
La tua parola, fratello mio,
è un popolo di vittorie che mordente e vivo
si diletta ad esplorare le valenti prose
di un quaderno universale.
Il mio spirito ebbro di gioia
spalanca le sue braccia
al naviglio festoso che
rincorre la tua ombra.
Non è un piano, non è un velo
è la tua verità, è il tuo essere
di puro e semplice tesoro,
è la tua freschezza di oceano imbiancato,
è la tua sete di mistero svelato,
è la tua mano che frena il movimento di paesi incantati,
è il tuo germoglio di trionfante sole e di tenera luna.
Sei il calice traboccante di suoni,
sei il volo superbo del raggio di luce.
Sei mio fratello.
16 gennaio 2004
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