Tutto cambia, nel volgere di pochi mesi. L’evoluzione dell’esistente è irrefrenabile. Un governo in bilico, le vuvuzelas funerarie per Lippi, l’afa e le piogge… Per resistere al cambiamento, non smarrendo l’equilibrio, la coscienza deve appellarsi ad un punto fermo: la staticità delle relazioni affettive, un porto sicuro per una scialuppa ondivaga. Mi spiace che il blog sia rimasto fermo così a lungo alla data del 18 giugno. Eppure le notizie da commentare non sono di certo mancate. Purtoppo, non ho avuto altre scelte. Ho dovuto concentrare l’espressione della mia scrittura in maniera totalizzante su un altro progetto, che era in attesa di essere portato a termine da tempo. Ho dovuto sacrificare un mese e mezzo, metà giugno e luglio. Non potevo scrivere altro. Qualsiasi deviazione della mia attenzione aveva il valore di un attentato al mio lavoro. Ora ci sono quasi. Magari fra qualche settimana potrò svelare il sipario. Ad ogni modo, da oggi il blog può tornare a vivere.
La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammetteGeorges Canguilhem
giovedì 5 agosto 2010
Il blog può tornare a vivere
Tutto cambia, nel volgere di pochi mesi. L’evoluzione dell’esistente è irrefrenabile. Un governo in bilico, le vuvuzelas funerarie per Lippi, l’afa e le piogge… Per resistere al cambiamento, non smarrendo l’equilibrio, la coscienza deve appellarsi ad un punto fermo: la staticità delle relazioni affettive, un porto sicuro per una scialuppa ondivaga. Mi spiace che il blog sia rimasto fermo così a lungo alla data del 18 giugno. Eppure le notizie da commentare non sono di certo mancate. Purtoppo, non ho avuto altre scelte. Ho dovuto concentrare l’espressione della mia scrittura in maniera totalizzante su un altro progetto, che era in attesa di essere portato a termine da tempo. Ho dovuto sacrificare un mese e mezzo, metà giugno e luglio. Non potevo scrivere altro. Qualsiasi deviazione della mia attenzione aveva il valore di un attentato al mio lavoro. Ora ci sono quasi. Magari fra qualche settimana potrò svelare il sipario. Ad ogni modo, da oggi il blog può tornare a vivere.
Tutto cambia, nel volgere di pochi mesi. L’evoluzione dell’esistente è irrefrenabile. Un governo in bilico, le vuvuzelas funerarie per Lippi, l’afa e le piogge… Per resistere al cambiamento, non smarrendo l’equilibrio, la coscienza deve appellarsi ad un punto fermo: la staticità delle relazioni affettive, un porto sicuro per una scialuppa ondivaga. Mi spiace che il blog sia rimasto fermo così a lungo alla data del 18 giugno. Eppure le notizie da commentare non sono di certo mancate. Purtoppo, non ho avuto altre scelte. Ho dovuto concentrare l’espressione della mia scrittura in maniera totalizzante su un altro progetto, che era in attesa di essere portato a termine da tempo. Ho dovuto sacrificare un mese e mezzo, metà giugno e luglio. Non potevo scrivere altro. Qualsiasi deviazione della mia attenzione aveva il valore di un attentato al mio lavoro. Ora ci sono quasi. Magari fra qualche settimana potrò svelare il sipario. Ad ogni modo, da oggi il blog può tornare a vivere.
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