Potessi riascoltare la canzone di Guccini ‘Il vecchio e il bambino’… Troppo struggente, tessitrice di trame commoventi a cui non so ancora dare un nome. Gli odori della natura, i giaggioli fioriti, il colore delle viti e l’oro degli alberi d’ulivo: in qualunque cosa si ritrae il tuo volto mentre il vento mi precipita in un’altra dimensione che contrasta con la realtà. Un mese, domani. Un soffio, tanto mi pare sia durata la nostra compagnia, le nostre giornate, il nostro parlare. Tutti quegli anni volati via nel soffio di un sabato mattina… Un mese domani, eppure debbo ancora abituarmi al pensiero che non potrò più abbracciare il mio amato nonno. Io, che lo paragonavo ad un albero secolare, resto ferma a guardare il tramonto coll’idea di poterlo ritrovare nel bagliore che attraversa le nuvole…
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