La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammette
Georges Canguilhem



lunedì 23 luglio 2012



L’anniversario della strage di Utoya è stato macchiato dal dispiegamento pubblico dell’odio corvino coltivato a lungo da tal James Holmes, ventiquattrenne disadattato e misantropo. Se Breivik era animato dal livore manicheo proprio dei fanatici, armato dai deliri omicidi dell’ideologia nazista, il ragazzo di Denver confondeva videogame e realtà, finzione cinematografica e quotidianità. Commemoro le vittime sacrificali della loro vacuità esistenziale, proponendo il momento culminante di una manifestazione tenutasi nella scorsa primavera ad Oslo: quarantamila cittadini hanno intonato, seguendo Lillebjørn Nielsen, cantore di pace e uguaglianza, la canzone più detestata dal nazi-killer. Il gesto può valere anche per l’alienato americano. Bisogna reagire contro l’esibizione dell’intolleranza violenta, riaffermando, con convinzione ma pacificamente, i princìpi minacciati dagli assassini.

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