I più cari auguri agli amici libertari
Benché il notiziario della sera sia un bollettino di guerra (lamiere contorte su asfalto scarlatto), ovvero una gazzetta confusa su giorni decapitati, tento di tenere a bada gli effetti dell’atrabile perturbata. Non v’è nulla di più inattuale di una geremiade natalizia. Azzanno un panettone rigonfio di melanconia e lascio che la piccola Martina mi conduca nel suo piccolo mondo di dinosauri e topolini danzanti. La foschia della sera mi ridesta. Afferro un libro per lasciar perdere ancora le mie tracce. Auguri!
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