Non cogliermi rami fioriti, oggi.
Non s’adombri il profilo d’una donna
col giallo intenso d’un fiore.
Si perde nel vento e
solleva la polvere
dell’ineguaglianza sociale.
Celebrare con un solo colore
l’essenza della donna
è dimenticarsi delle
sfumature e cancellare
il riflesso di luce che
erra nel Pensiero.
Celebrare un solo fiore è
il canto incompreso d’Antigone,
non rigenera vita, ma calpesta l’onore.
adesso.
Inventami fiori, dèttami poesie,
domani.
Alle donne che affrontano impavide le difficoltà della
vita quotidiana, senza mai tirarsi indietro, senza mai abbassare la guardia.
Alle donne
che, con un vigore e un’energia sconosciute persino al sesso che si definisce
‘forte’, partoriscono figli che saranno il mondo di domani.
Alle donne
che denunciano soprusi e violenze, ergendosi come rocce sulla stupidità di
quelle bestie impotenti che alcuni osano chiamare ‘uomini’. Questo è per voi.
Alle donne
che sistemano all’orecchio la mimosa come una conquista da esibire in vecchie
bettole dimenticate, e celebrano l’otto di marzo sull’altare della volgarità e
della miseria concettuale: questo non è per voi.
Perché è
brindando col calice insulso dell’idiozia che acclamate al germe della
disparità.
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