La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammette
Georges Canguilhem



martedì 5 marzo 2013


P a n t o m i m a   p r i m a v e r i l e


 

Scompare l’essenza audace dei

versi antichi tinti d’allegria.

Silenziosa mi assale una fallace

idea rivoluzionaria:

mescolare profumi e sapori

di un tempo ormai allontanato

per obliare il senso oscuro

diffuso oggi nel ventre della terra.

Fugace desiderio imperlato di speranza,

di miele e arbusti intrecciati di frutti maturi.

 

Trimalcione!

Sei nascosto nel velo del desco romano,

non arride la tua sorte alla tavola misera

del contadino ormai venduto,

dell’operaio ormai sfruttato.

Povertà vera e seria

maneggia oggi le redini

della società sconquassata e stanca.

Povertà triste e scortese

solleva le masse contro i falsi custodi

del bene comune

contro i falsi garanti

dell’uguaglianza sociale.

E non c’è spazio nelle menti

per il terzo precetto costituzionale,

per il quarto principio fondamentale.

 

Il mio grido silenzioso è solo per voi,

lavoratori senza pane,

disoccupati senza dignità sociale,

perché il vostro domani non si rifletta

in questa odierna pantomima di primavera:

muta e malinconica non giova

del vecchio cinguettio vitale

ma pigra e timida soggiace ancora inerte

al supplizio di un inverno epocale.

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