ADDIO
COMPAGNI (S)PREGIUDICATI! Nella
piccola città mi trovo in una condizione di ineluttabile isolamento politico, la
conseguenza inevitabile delle elezioni amministrative di maggio. Non subisco la
relegazione alla marginalità con rassegnazione, come un colpevole che, dopo
aver preso coscienza dei suoi sbagli, accetta col capo chinato il peso
dell’espiazione. Io stesso mi pongo fuori dal campo, all’opposizione della
maggioranza e dell’opposizione. I conoscenti di sinistra, vagamente
radical-chic, disinvolti e liberissimi da legami partitici, hanno conquistato
per un pugno di voti la Casa
comunale. Ma a quale prezzo? Alleandosi con fascisti, arrivisti senza né arte
né parte, affaristi di professione, vale a dire con gli avanzi della peggiore destra locale. L’alchimista che vende l’anima
al diavolo pur di conseguire un obiettivo irrinunciabile vive nella fantastica
illusione di aver dato un senso ai suoi giorni, e si bea della sua vanagloria,
non sapendo che è destinato a dissolversi nell’athanor. Una svolta monca non dà espressione a una rinascita rivoluzionaria ed è soltanto
il preambolo di un fallimento necessario. L’ottusità egocentrica e paranoica di
un Savonarola di provincia ha precluso l’affermazione di valide soluzioni
alternative, all’insegna del buon senso e della decenza amministrativa. I suoi
compagni, accecati dalla lealtà settaria, lo hanno sostenuto e incoraggiato fino
al sacrificio supremo, convinti sul serio di poter cambiare il mondo. Per ora
hanno perso la faccia. Avranno tutto il tempo di perdere tutto il resto.
* * *
L’INNOCENZA
DELL’OBLIO Mia nonna paterna crede
che ci troviamo nella tarda primavera del 1999. Non c’è verso di convincerla
dell’evidenza delle sue disfunzioni mnemoniche. “2013? Vuoi prendermi in giro?”.
Vorrei tanto che avesse ragione, che gli ingranaggi della sua memoria
opponessero qualche blanda resistenza alla deriva alienante, e che le mie poche
certezze fossero un prodotto generoso della mia fertile immaginazione.
* *
LA
CITTÀ CIALTRONESCA Seconda edizione nella piccola città di “Anima
paesana” sul corso centrale, la via dei grandi bar. Le pseudo-associazioni
giovanili, prive di una sede sociale (e pertanto non presentabili come meritori
centri aggregativi), incoraggiate dai mercanti della movida locale, si sono
auto-riproposte come società organizzatrici
dell’evento, il revival campagnolo delle
tavolate prosaiche e dei balli salentini. Secondo i promotori, l’affare privato
di qualche barista spudorato può essere scambiato per un tentativo di promozione
culturale del territorio. Assurdo no? Beh, non tanto, se si tenesse conto del
solito coro di cicale eccitate dal niente,
o meglio da un segno deludente della mediocrità imperante.
* * *
* *
tutto tristemente vero
RispondiEliminaLa tua preziosissima conferma mi solleva e mi inquieta al contempo: vuol dire che non vivo in una dimensione onirica, nello sviluppo di una mediocre sceneggiatura claustrofobica, ma che son (in qualche modo) desto... grazie
RispondiEliminaIl Molise conta abitanti pari ad un quartiere poco popoloso di una grande città. C'è bisogno di persone che portino alla luce usi e costumi che ormai stanno morendo.
RispondiEliminaSiamo l'unico paese che seppellisce le proprie origini sacrificandole a vantaggio di......VIENI A BALLARE IN PUGLIA............
Cessi Cessi Cessi!
Non tenendo conto dell’insulto conclusivo, sono d’accordo con te. La tradizione folk locale non ha storicamente nulla a che fa con il tarantismo, per non parlare delle infinite tavolate che richiamano più la celebrazione “vasciaiola” della domenica estiva e del Ferragosto, che antiche consuetudini culinarie. Più in generale, benché numerosissimi concittadini lascerebbero intendere il contrario (con la loro inimitabile sguaiataggine), la nostra piccola città non ha di per sé un’anima paesana, campagnola o ancestrale: dal tardo Medioevo ha sempre avuto un profilo “urbano”, ben distante dalle spensieratezze rurali dei piccoli borghi che la circondano.
RispondiElimina"cessi" andava interpretato come verbo (certamente provocatorio il richiamo alla sala da bagno).
RispondiEliminaMi scuso per la bellissima gaffe! Ahahhaha...
RispondiElimina;)
RispondiElimina