La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammette
Georges Canguilhem



lunedì 19 gennaio 2009

Parabola di stelle e stalle

Nei post che ho scritto finora non ho mai fatto i conti con Sua Eccellenza il Presidente del Consiglio. Non l’ho mai citato, non ho sviluppato neppure una blanda allusione alla sua persona. Mi ha stancato. È una figura che entra violentemente nelle nostre case ogni giorno, ininterrottamente, dal lontano 1994. Ero un bambino di dieci anni allora, già animato da significativi conati di rivolta. Trovo nauseabondo il sistema di potere che è riuscito ad instaurare – bisogna riconoscerlo – magistralmente sulle ceneri calde dei furori degli anni di Tangentopoli. Il suo carisma seducente è talmente valido da far presa anche sugli avversari politici, riuscendo nell’intento di plasmarli; si tratta di una formula che ancora non è scaduta. Non ho nessuna intenzione di esporre pienamente il mio pensiero su S. B., perché se iniziassi a farlo probabilmente scriverei per molte ore, senza staccarmi dalla tastiera. È un personaggio politico estremamente complesso, sul quale si potrebbe scrivere una tesi di laurea di carattere antropologico, sociologico, filosofico, storico. Non è semplice resistergli, perché riesce ad affondare il suo modo esistenziale sul fondo oscuro delle attese e dei timori dell’italiano medio. Non riuscirà mai a convincere un intellettuale libero. Seduce ed ammalia lo spettatore passivo degli eventi non avvezzo all’esercizio dell’espediente critico. Mi fermo qui, per il momento. Mi rendo conto che se dovessi fare riferimento alla soluzione alchemica da cui risulta il suo trucco, o anche solo ai principali ingredienti che ne sono alla base (populismo, qualunquismo, paternalismo, retorica propagandistica, logica del sorriso ostentato, linguaggio fitto di luoghi comuni e di vuote banalità) ne avrei ancora per molto. È un despota da sistema democratico, le cui fortune derivano dalla confusione ricercata dei poteri politico, economico (relativamente agli interessi imprenditoriali di famiglia) e mediatico-culturale. La forma del nuovo dispotismo così codificata è penetrata a fondo nei tessuti socio-politici del paese; nelle nostre province, in diversi partiti, sono impegnati da funzioni preminenti di carattere amministrativo tanti S. B. in miniatura. Quando Sua Eccellenza toglierà il disturbo – un giorno accadrà di certo – sarà possibile fare i conti compiutamente con l’anomalia italiana, per comprendere le ragioni per cui una nazione democratica occidentale abbia seguito percorsi più consoni a realtà cambogiane.

Vengo al dunque. Mi ero ripromesso di non dedicargli le mie attenzioni per un pò, non per una resa o per manifestare una tentazione (più che legittima se penso al PD di Veltroni) di disimpegno, ma perché ho iniziato a pensare che sia sufficiente parlarne per incrementare il vento nelle vele delle sue libertà.

Ho cambiato idea. Un evento mi ha fatto cambiare idea. Riferendosi alla professoressa Margherita Hack, Sua Eccellenza ieri ha dichiarato: “L’altra sera in televisione c’era addirittura un’astrologa che mi attaccava”. Sono consapevole di essere fazioso; la mia parzialità eversiva può senz’altro avermi indotto a fraintendelo. In alternativa, la pigrizia innescata dalla domenica pomeriggio può avermi messo nella condizione di non trovare la chiave ermeneutica della sua dichiarazione. Sua Eccellenza confonde l’astrologia, su cui magari può essere preparato, con la ricerca astronomica. La professoressa Hack è una delle figure più note dell’astronomia italiana nel mondo. Professore emerito all’Università di Trieste, membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, della Royal Astonomical Society, dell’European Society of Phisics, dell’Institute for Advanced Studi of Princeton, dell’Unione Astronomica Internazionale, ha compiuto ricerca sia per l’European Space Agency che per la Nasa. Rendendomi conto di non aver elencato satelliti di Confindustria, non posso pretendere che Lui conosca gli istituti citati. Sua Eccellenza ha confuso una delle più importanti scienziate italiane con una ciarlatana da trasmissione televisiva notturna, venditrice di presagi astrali.

Alcuni precedenti mi indurrebbero a pensare che il fraintendimento sia stato indotto da ignoranza. Citando, in un’altra occasione, un passo di Paolo di Tarso, Sua Eccellenza si preoccupò di informare l’uditorio con fare erudito del fatto che si trattava, in definitiva, di un filosofo greco. Non fu sfiorato dall’eventualità che l'autore del passo citato fosse “semplicemente” san Paolo.

In realtà probabilmente il fraintendimento è stato ricercato, come un colpo da cabaret, una battuta da Bagaglino. Sua Eccellenza sa bene che Margherita Hack ha il lusso di essere uno spirito libero. Ciò è massimamente inaccettabile per chi è stato abituato a considerarsi proprietario della vita di una nazione. Allo scacco subito il tiranno ha risposto con la deformazione della realtà. In alcuni casi, i colonnelli di Sua Eccellenza deformano i cognomi per affermare una vana superiorità verbale sul contendente dialettico. Il tiranno deve deformare la realtà.

Concludo la mia riflessione riportando un passo scritto da Norberto Bobbio nel 2001: “Berlusconi in fondo, come il tiranno classico, ritiene che per lui sia lecito quello che i comuni mortali sognano. La caratteristica dell’uomo tirannico è credere di potere tutto. Non solo, come abbiamo sottolineato, si è proclamato unto del Signore; addirittura, proprio in questi giorni, ha rivelato di aver fatto un miracolo. Ha ricordato di avere un amico malato, che lo è andato a trovare e gli ha detto: alzati e cammina. Berlusconi è un uomo che ha un’autostima di sé immensa, un vero e proprio complesso di superiorità. Egli si considera infinitamente superiore agli altri esseri umani: ha di sé l’idea di essere un’eccezione. Come potrebbe, altrimenti, avere il coraggio di fare tutti quei manifesti? Dovrebbero essere controproducenti, e invece, per lui, evidentemente non è così”.




Nell'interesse esclusivo del paese, esprimo l'auspicio che la professoressa Hack, avendone tutti i requisiti, possa essere insignita presto dell'onorificenza del titolo e della funzione di senatore a vita. Più di un sospetto mi porta a ritenere che perchè ciò avvenga sia necessario attendere la prossima legislatura.

3 commenti:

  1. Il tuo testo è fantastico! Non solo riflette ( e perdonerai la sfacciataggine ) il mio intero pensiero su questo rappresentate politico ignobile che PROPRIO non mi rappresenta, ma anche la mia idea politica a riguardo. Non mi voglio svelare troppo, non voglio risultare faziosa; io non ce l'ho con questo essere ignorante, quanto piuttosto con quel popolino altrettanto ignorante, cattolicante e xenofobo che lo ha votato, lo ha voluto e inneggiato chiamandolo per nome, come si faceva non molto tempo fa con i papi e con i re! Non mi ritrovo proprio in questa compagine misera ed asservita...e S.B. non ha alcun fascino su di me, te lo assicuro! Bellissimo articolo. Sublime.

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  2. Dimenticavo... A volte il Medioevo ritorna, confondendo la scienza con la magia e l'intelligenza con il pericolo. Che triste quest'era moderna, poi non così moderna...

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  3. Ciao Angt82, ti ringrazio vivamente per aver espresso il tuo pensiero. Visti i tempi che corrono, fa bene al cuore prendere coscienza del fatto che, in un mondo sempre più omologato, ci siano dei giovani non asserviti alla logica del Pensiero Unico.
    Un saluto affettuoso

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