Disfunzione dell'anima riflessa nel corpo
Ho appena misurato la temperatura corporea: il termometro mi condanna ad una domenica sera di reclusione. 38.5 è una sentenza inesorabile, che non ammette deroghe o ricorsi in appello. Il mio corpo è una fornace scossa da brividi ritmici. Una riflessione semiseria mi indurrebbe a scartare l’ipotesi che mi sia beccato il virus A. I telegiornali insinuano questo dubbio e non attendono altro che la sommatoria di casi patologici da offrire in pasto all’informazione del terrore. Vinco l’angoscia facendomi distrarre dal mio tepore eccessivo. Il mio corpo è una centrale turbogas. Gli operai scioperano ustionati dalla rassegnazione.
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