La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammette
Georges Canguilhem



mercoledì 1 luglio 2009

Logica della disperazione


Siamo ormai davvero pronti a tutto. Siamo assuefatti alle anomalie. Forse non siamo davvero più in grado di distinguere la consuetudine ordinaria dall’ordinaria follia. Gli addetti alla fabbricazione dell’ottimismo sono ormai disoccupati. Vendono noccioline di rassegnazione. Non è logicamente accettabile che un numero considerevole di persone muoia mentre stia sognando, per il deragliamento di una carovana di gas. È sconcertante anche assistere inermi alla spettacolarizzazione della tragedia promossa dal TG istituzionale; ieri, nell’edizione delle 13.30, un inviato dalla voce tenebrosa ha fatto riferimento ad una “lingua di fuoco” che “ha raggiunto il bambino nascosto nella macchina”. Abominevole. A tratti immorale. Uno sputo in faccia al dolore. Il premier va a puttane e nega l’esistenza della più spaventosa crisi economica cha abbia mai contagiato i mercati internazionali dal collasso di Wall Street del 1929. Sostiene che sia sufficiente incentivare i consumi. Già. Ma con cosa? Il principale partito d’opposizione è Samarqand, crocevia di culture che si annullano a vicenda: i suoi esponenti sembrano occuparsi unicamente delle vane strategie interne volte a subordinare una corrente all’altra, in uno stagno velenoso. La Chiesa promuove il sistema della cieca autoreferenzialità, mirando alla sopravvivenza acuendo la rigidità di principi primi ritenuti intoccabili. Ha perso la vocazione paolina autenticamente “cattolica”, dacchè si comporta come un partito politico che regola le proprie operazioni sul convincimento indimostrabile di essere la Lista Unica. I sogni collettivi non hanno più cittadinanza nel mondo. Sono inflazionati e scaduti. L’unica via di fuga sembrerebbe essere l’affermazione di una disperata resistenza individuale. Non si cambia così il mondo. Non ci sono dubbi. Si salva la dignità della vita, scongiurando il tarlo della follia e l’adesione a automatismi da robot telecomandati da una mano (non proprio) invisibile.

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