Senza se e senza ma, i ragazzi sono sacrosanti, inviolabili. Chi fa violenza a un ragazzino commette un crimine contro l’umanità, ovvero si rende disumano, volta le spalle alla civiltà per sposare le cause oscure della barbarie.
Il profilo insanguinato del tredicenne di Terragona è sconvolgente, uno scacco matto ai princìpi della morale pubblica. È stato percosso da diverse manganellate dalla polizia. Partecipava con la madre a una marcia pacifica di protesta contro gli innominabili predatori che traggono vantaggi sconfinati dalle ingiustizie sociali. Inerme e mortificato. Lacrime e sangue. Banditi in divisa. Indignazione profondissima. L'icona di un bambino che scende in piazza per protestare contro l’austerity è quasi struggente. Dà un po’ di sollievo a quanti si ostinano a rifuggire la palude. È più forte dei lupi che agiscono negli Stati o per conto degli Stati, non solo di notte. Abbiamo bisogno di icone. Possiamo ancora credere che il mondo possa essere salvato soltanto dai ragazzini. L'icona di un bambino ferito è un urlo contro il cielo che esige giustizia.
Nessun commento:
Posta un commento