La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammette
Georges Canguilhem



domenica 14 giugno 2009

Addio al cantore degli operai

Era uno dei militanti della canzone italiana. Ivan Della Mea è morto la scorsa notte all'ospedale San Paolo di Milano. Aveva 69 anni. Cantautore, poeta e scrittore, nacque a Lucca il 16 ottobre 1940. Si trasferì presto a Milano, dove fu fra i fondatori, con Gianni Bosio, del Nuovo Canzoniere Italiano, la fucini della canzone italiana di protesta. Nella sua lunga carriera artistica, musica e militanza nelle forze di sinistra si intrecciano coerentemente: le prime incisioni sono incluse in Canti e inni socialisti (1962), compilation commemorativa prodotta per il 70° anniversario del PSI. Della Mea è stato continuamente ispirato dalla tradizione politica del folk italiano, sin dai primi lavori, come prova Ballate della piccola e della grande violenza, lp uscito per l'etichetta Dischi del Sole, la stessa di Giovanna Marini e di Paolo Pietrangeli. Negli anni '60 le sue canzoni, come quelle altri esponenti del Nuovo Canzoniere, diventano progressivamente la colonna sonora alle proteste degli studenti e degli operai. Risale al 1972 una delle sue canzoni più famose, Ballata per Ciriaco Saldutto, dedicata ad un tema più che mai attuale, dal momento che commemora uno studente torinese suicidantosi per la pressione di una bocciatura. Seguendo le inclinazioni di una ricerca continua, aperta a più prospettive compositive, si confrontò anche con espressioni dialettali: El me Gatt è considerata una delle più importanti canzoni italiane di protesta. Nel 1996 divenne direttore dell'Istituto De Martino, l'istituzione dell'antropologia musicale italiana.

Artista a tutto tondo, Ivan Della Mea ha avuto anche esperienze cinematografiche e letterarie. Nel 1969 partecipa alla scrittura della sceneggiatura di Tepepa, cult movie dello spaghetti western interpretato da Tomas Milian e Orson Welles. Con Roberto Benigni partecipa nel 1979 a I Giorni Cantati di Paolo Pietrangeli. Tra le sue opere letterarie: Il sasso dentro d (1990) e Sveglia nel buio (1997). Per Jaca Book è uscita proprio quest'anno la sua autobiografia, intitolata Se la vita ti da uno schiaffo. Giornalista pubblicista ha curato rubriche per L'Unità, per Liberazione e ha collaborato a lungo con il Manifesto.

Iscrittosi per la prima volta al PCI nel 1956, Della Mea ha sempre seguito con attenzione il dibattito interno alla sinistra italiana. Nel 2007, in una dura requisitoria contro l'allora presidente della Camera Fausto Bertinotti, aveva scritto: "Noi siamo stati l'etica della sinistra, quella che è stata distrutta nel nome della ragione di partito. E' questo l'errore più grave che non abbiamo saputo o voluto vedere". In una delle ultime interviste, rilasciata a Liberazione il 15 maggio scorso, Della Mea aveva svolto una riflessione sugli obiettivi comuni della sinistra italiana: "Credo sia molto importante combattere a fondo contro il berlusconismo, perché è trasversale, tocca tutti, sia a destra che a sinistra. C'è bisogno di politica vera, fatta per strada, che venga fuori dalle proprie stanze".

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