Giochi di arti
Non potendo attirare l’attenzione per l’emergenza di un talento particolare o di una virtù, il ministro Brambilla si è guadagnata l’interesse pubblico per via dell’esposizione mediatica, nel salotto di Vespa, delle sue grazie. Le gambe accavallate lasciavano intendere tutto ciò che si poteva intendere.
Il suo datore di lavoro l’ha resa ministro del turismo, nel corso della legislatura, dal momento che questa promozione non poteva essere sancita nell’atto di insediamento del governo, per via di calcoli inerenti l’immagine della delegazione ministeriale. Allora si optò per la soluzione consolatoria del sottosegretariato. La Brambilla doveva essere compensata per aver costruito circoli di plastica in ogni dove e una TV ufficiale di regime. Delle sue imprese ora non resta traccia viva.
Non potendo attirare l’attenzione per l’emergenza di un talento particolare né per una nuova esposizione delle grazie, ha deciso di cambiare arto. Nel corso della Festa dell’Arma, in quel di Lecco, lo scorso 9 giugno, durante l’esecuzione dell’Inno di Mameli, la Brambilla ha teso il braccio al cielo. Anche il padre ha fatto lo stesso gesto. Giochi di arti, sintomo certo del cancro che sta consumendo il Paese.
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