Torno a scrivere sul blog a distanza di un mese. Non è dipeso da me. Sono state le circostanze delle ultime settimane ad avermi intrappolato in un vortice inestricabile di impegni, decisioni, pensieri. Qualcosa sta cambiando rispetto all'equilibrio dei mesi primaverili ed estivi. Ad ogni modo, Pieghe libertarie resta un importante punto di riferimento, un progetto da potenziare piuttosto che un ripiego in cui scaricare la noia di pomeriggi interminabili e di ansie infinite. Forse potrebbe rivelarsi utile un migliore coordinamento dei contributi dei diversi autori. D'altra parte si fa quel che si può. L'essenziale è che si continui a scrivere, a far circolare idee e prospettive interpretative. Bisogna continuare, insistere con coraggio, indipendemente dalla considerazione del numero possibile dei lettori. Che sia uno o diecimila vale lo stesso. Forse sarebbe opportuno coinvolgere qualche nuovo autore. Vedremo. Il coinvolgimento di Cassandra è una ragione di grande soddisfazione per me. Nell'ultimo mese tante notizie portate alla ribalta dagli organi di (dis)informazione avrebbero potuto trovare ospitalità anche nel blog: le trans di Marrazzo e la tortura di Cucchi sono soltanto due esempi possibili. Non è accaduto, pazienza. Non si può essere sempre scontati. Passeggiando di notte, per sentieri perlopiù ignoti, non torniamo sul sentiero battuto delle consuetudini da bar. Per rispondere alla provocazione di Mirza, è da preferire senza alcun dubbio l'ignoto o l'iperbole dell'eccesso al suicidio delle possibilità intellettuali.
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