La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammette
Georges Canguilhem



martedì 7 aprile 2009

TERRA MATRIGNA

La catastrofe naturale della notte scorsa ha dilaniato, squarciandolo in profondità, con un boato di calcinacci, l'equilibrio sociale di una regione, violentando tante coscienze, tirate giù dalle alcove. Il Palazzo del Governo è stato devastato dalla furia folle dell'elemento della natura che consuma le nostre esistenze. Credo che sia intollerabile ciò che è accaduto per il Credente pronto a concedersi ai riti della Settimana Santa. Difficilmente il messaggio soteriologico della Pasqua sortirà effetti terapeutici, agendo da sedativo, per l'Osservatore attento degli eventi del mondo. Provo un autentico sentimento di pietas, di amore incondizionato per le vittime del non senso. L'aleatorietà della loro sofferenza segna uno scacco matto per ognuno di noi.

1 commento:

  1. Ora, un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. Il Signore chiese a Satana: “Da dove vieni?”. Satana rispose al Signore: “Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo”. Il Signore disse a Satana: “Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male”. Satana rispose al Signore: “Forse che Giobbe teme Dio per nulla? Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà apertamente!”. Il Signore disse a Satana: “Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui”. Satana si ritirò dalla presenza del Signore.

    Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò e disse:
    “Nudo uscii dal grembo di mia madre, e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!”. In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.

    Allora sua moglie disse: “Rimani ancora saldo nella tua integrità? Maledici Dio e muori!”. Ma egli le rispose: “Tu parli come parlerebbe una stolta! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?”. In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.

    [Giobbe 1,6-12, 20-22. 2, 9-10]

    «E’ difficile immaginare qualcosa di più profondamente umano della sofferenza, di più provocatorio del dolore innocente e di più religioso della fede perseverante nel patire».

    Il cristiano 'autentico' è sempre un sovversivo, uno che va controcorrente. Anche nelle situazioni più inspiegabili e strazianti. Non sempre è facile superare prove tanto terribili. Ma il solo ispirarsi a tale capacità può servire all’uomo a risuscitare dai morti.

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