Sto versando inchiostro su questi anni
e non è una beffa del tempo
o la premessa di una condanna
La mano è tesa sul foglio
non trema
come dovrebbe oscillare un'intenzione creatrice
E' ferma
produce
esercita la possanza della volontà sulle briglie
dell'impaziente primavera
Sculture di sguardi colleziono
nella penombra dell'atrio di un museo di specchi
Anfore e maschere
Il labririnto segue le vertigini della cecità
La biblioteca è chiusa
Sta riposando su un testo mai edito
raccolta di gallerie
mai conosciute dal passo
E' l'esegeta di ogni tempo
Fioriranno lacrime e girasoli
che l'occhio coglie nel riflesso della coscienza
Vecchio Omero sei l'autore del mio tempo?
Perchè ti nascondi fra gli scaffali del pensiero
sedotto dal vescovo irlandese?
Vecchio Zenone ti lascio alle tue mitologie
di archetipi alle scatole cinesi che abbandono
proteso alla costruzione del flusso del racconto
ora definito
Cosi nascono le montagne
dalle viscere della nuda terra
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