La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammette
Georges Canguilhem



sabato 14 febbraio 2009

Le ragioni del cuore: la scelta dell'amato



Nella sfera dell’amore, inteso come vincolo fra due persone, si compie il sacrificio di tutto il mondo, l’annichilimento dell’universo. L’individuo non è fatto della polvere della strada che percorre, dal momento che può essere inteso come un sistema innato di preferenze e rifiuti. L’individualità più intima non coincide con il temperamento sul quale si sedimenta il cumulo delle opinioni e delle esperienze. Il dispositivo della personalità è il cuore, macchina della scelta e del diniego, piano delle inclinazioni. L'individuo può essere compreso come un pianeta, una stella soltanto apparentemente errante, in realtà da sempre destinata a compiere un'orbita prestabilita mediante un moto gravitazionale che appare irregolare soltanto per effetto delle finzioni esistenziali. Io ho l’esigenza morale di conoscere il programma valoriale dell’altro per comprendere le sue parole e le sue azioni. Io devo conoscere il suo segreto inaccessibile, quel che è nascosto dalle simulazioni sincere dei modi di essere nella commedia delle buone intenzioni. Soltanto amando l’individuo svela in parte, senza esserne consapevole, la propria intimità più profonda. L’individuazione ha un fondo erotico: sono individuato anche dalla scelta della persona amata, che è tutt’altro che indifferente o priva di ragione. Come ha scritto José Ortega y Gasset, l’amore è un impeto che emerge da quanto di più sotterraneo esiste in noi, e affiorando dalla superficie visibile della vita trascina con sé come in un’alluvione alghe e conchiglie dell’abisso interiore. La scelta amorosa porta alla luce la soggettività subliminale. Contrariamente a quanto sosteneva Descartes, la razionalità e la libertà sono la pellicola esterna della coscienza, anche perché il fondo dell’individualità è umbratile. Le proporzioni rassicuranti del senso derivando da un fondo caotico. Le idee da cui la nostra ragione è formata ci giungono già pronte da un abisso oscuro, immenso situato sotto la nostra coscienza. Ugualmente, i desideri si presentano sul palcoscenico della nostra mente cosciente come attori che arrivano già vestiti recitando la propria parte fra misteriose, tenebrose quinte.


Una scelta non è mai indifferente. La selezione dell'oggetto dell'attrazione non può essere aleatoria e induce il soggetto a provare interesse, convertendo la passione con la quale subisce gli stimoli del mondo in azione. L’amante non resterebbe impassibile al cospetto di due amati interscambiabili: la scelta sarebbe inclinata dalle percezioni più arcane della soggettività. L’amore è dinamico, si alimenta sempre di nuove ragioni. La prensione dello sguardo dell’altro è il fondamento non solo di una condotta giusta, ma anche della percezione chiaroscura del mistero che è nel fondo di ognuno.


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