La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammette
Georges Canguilhem



venerdì 5 marzo 2010

La carriòla

Quell'insostenibile pochezza dell'essere...


Ci risiamo. Si rialza il sipario e…voilà!, riprende la commediola elettorale che tanto fa discutere e poco ragionare. Calma signori, calma! Innanzitutto s’è provveduto ad estirpare dalla programmazione televisiva i fraseggi melodici dei talk-show politici e quindi il fantasma della democrazia è stato debellato. Ci mancava solo quer pasticciaccio brutto delle liste elettorali…! Maledizione alla burocrazia! Embè, che volete farci, pare che la legge sia uguale per tutti. O lo sarà fino a quando non si troverà l’ennesimo escamotage che possa risollevare le sorti dei poveri esclusi? Ma sicuro!, qualche bravo decreto appropriato accomoderà la tanto sconcertante situazione. E come s’affannano, come lavorano, come s’industriano quando rischiano di perdere il tanto sospirato posto che incrementa le tasche! Tanto da convocare una seduta straordinaria in tarda serata del Consiglio dei Ministri! Come s’incomodano, invece, quando occorre risolvere le annose questioni del nostro sconquassato Paese!
La candidatura è stata sospesa? Bene, mi pare giusto. E che, solo il comune cittadino deve essere assoggettato al rispetto delle regole? Non mi pare ci siano condizioni risolutive quando un povero Cristo si trova nell’impossibilità materiale di ottemperare ai suoi obblighi burocratici.
Questi falsi lavoratori dello Stato, poi, non sapendo a cosa appigliarsi, escogitano l’idea di ricorrere al reato di violenza privata nei loro confronti. Ma come non si può non ridere su certe buffonate cosmiche?! Eppure, a quanto pare, s’è trattato di un semplice inconveniente tecnico. Lo stacanovista incaricato alla consegna degli incartamenti pare sia stato colpito dai morsi della fame proprio un attimino prima di affidare le liste ai competenti uffici. Pare che lo sventurato abbia, poi, confessato sospirando: “S’era fatta nà certa e me so annato a fa nà mezza!”.
Nel frattempo si provvede a colpire l’articolo diciotto dello Stato dei Lavoratori. La legge ideata permetterà di (r)aggirare la norma che impone il reintegro dei dipendenti licenziati senza giusta causa: a chi viene assunto sarebbe consentito di rinunciare alla tutela, affidando il contenzioso a un arbitrato. In pratica si va ad indebolire ancora di più la posizione dei lavoratori. E così, mentre da un lato gli dei di Montecitorio si preoccupano di ottenere il reinserimento delle loro liste (e già, come farebbero altrimenti a vivere senza strofinare le natiche sui tanto desiderati scranni parlamentari?) dall’altra ci sono i lavoratori che ancora una volta non vedono riconoscersi il sostegno dovuto (e restano con le natiche all’umido).
La disoccupazione aumenta e il posto di lavoro assume sempre più le sembianze di una chimera. I nostri anziani suggeriscono: “Bisogna ritornare alla terra…”. E mi chiedo a quale, se adesso non ci si può più fidare neanche del caro, buon vecchio tubero che per secoli ha sfamato popolazioni intere! Ditemi quello che volete in proposito, ma le patate transgeniche proprio non mi stimolano l’appetito! L’imprenditrice agricola Giulia Maria Crespi, consigliere dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, sostiene che innanzitutto l’Italia è il posto peggiore per usarli, perché non abbiamo coltivazioni estese, quindi i pollini ogm si spargerebbero ovunque contaminando le altre colture rendendo impossibile l’agricoltura biologica. Inoltre, ella afferma che non si ottengono prodotti più sani con gli ogm in quanto anticrittogamici e concimi chimici sono comunque necessari e a tal proposito fa riferimento all’Argentina e agli Stati Uniti dove gli ogm, usati ormai da tempo, non hanno fatto altro che danneggiare i terreni rendendoli completamente aridi. L’imprenditrice rivolge il suo monito anche alla Chiesa che, nell’avallare la produzione transgenica, non ha tenuto conto di quanto dice la Sacra Scrittura: “La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie”. Ella sostiene, infine, che i semi ogm arricchiscono soltanto le multinazionali, poiché il sessanta per cento di tale mercato se lo spartiscono pochi grandi gruppi. I contadini sono costretti a pagare royalties per acquistare semi sterili o, nel migliore dei casi, difficili da riprodurre senza le tecnologie fornite dalle stesse multinazionali a caro prezzo.
In tutto questo caos farfugliante l’impossibile, l’unica via d’uscita mi sembra di intravederla sulla strada che porta alle Scuderie del Quirinale. Caravaggio avrebbe saputo ritrarre il quadro dell’epoca moderna con i suoi fondi neri e i suoi rossi cangianti in primo piano. Avrebbe tratto ispirazione dalle immagini desolanti e cupe di questi strani giorni senza tempo. Avrebbe potuto rendere forse l’idea di ciò che accade.

Nessun commento:

Posta un commento