Si è davvero varcato il limite. Stando alla notizia del giorno, riportata da Il Fatto quotidiano, la Procura di Trani dispone di alcune intercettazioni che provano le pressioni che il Presidente del Consiglio ha fatto agendo in prima persona su un membro dell'Authority per bloccare Annozero e sul suo Ministro della Propaganda (rinominato anche dai suoi ex colleghi de La Stampa Scodinzolini), ovvero il direttore del TG1 Augusto Minzolini, per dettargli l'agenda e i toni dell'edizione più seguita del TG. Risulta chiara adesso la ragione per la quale la Vigilanza RAI abbia deciso di imbavaglaire le trasmissioni di approfondimento politico: per affidare la propaganda di regime non solo al TG4 e a StudioAperto, ma anche a quello che fino a qualche mese era riconosciuto come il "telegiornale istituzionale" del nostro Paese. Minzolini ha svolto talmente bene la propria mansione servile da essere chiamato da Berlusconi direttorissimo (sic!). Ha fatto proclamare qualche giorno fa, nel corso dell'edizione delle 13.30, che Mills è stato assolto, piuttosto che è stato prescritto il reato che ha effettivamente commesso. Per ogni argomento dibattuto dalle tribune politiche, concede il microfono ad una decina di portaborse berlusconiani, ad una manciata di contadinotti leghisti e soltanto a qualche rappresentate dell'opposizione, elaborando il montaggio in modo tale che il servizio inizi e finisca con le (discutibile in quanto falsificate) ragioni del Governo. Con naturevolezza è intervenuto a gamba tesa nel dibattito politico con editoriali di propaganda diretta: giunse a sostenere che una manifestazione democratica era "incomprensibile". Rimosse le notizie relative alle inchieste della Procura barese sul giro di prostituzione orbitante intorno a Palazzo Grazioli, dequalificandole come temi propri del "gossip" (sic!). Un personaggio del genere non può dirigere il TG1, che non è mai stato così squilibrato nella sua storia dignitosa, neppure quando era diretto da Mimun, un altro filoberlusconiano. Un personaggio del genere dovrebbe essere rispedito al mittente.
Intendo pubblicare una mail di protesta che inviai alla redazione del TG1 lo scorso 10 ottobre 2009:
Gentili redattori,
sono un telespettatore attento. Avevo assunto da sempre il TG1 come organo della mia informazione televisiva. Era una scelta che derivava esclusivamente dall'obiettiva valutazione del prestigio che si addice ad una testata istituzionale, del tutto indipendentemente dalle simpatie politiche o dalle frequentazioni amichevoli del direttore di turno. Gad Lerner o Clemente Jackie Mimun valevano lo stesso. Questa convinzione è stata cancellata dal disgustoso editoriale del direttore Minzolini, con il quale è stata bandita la presunta assurdità di una manifestazione pubblica cui hanno aderito migliaia di liberi cittadini. Numerosi amici mi confermano di avere la stessa sensazione che ho provato anch'io: si sta tentando di portare avanti il progetto inqualificabile di rendere il "nostro" telegiornale di riferimento, il telegiornale di tutti i cittadini italiani, uno strumento mediatico nelle mani della maggioranza di governo. Rimpiango con sconforto e frustazione la direzione di Gianni Riotta, oggetto della mia stima incondizionata. Ascoltate le condanne emesse dal direttore durante il suo intervento non richiesto da nessuno - quelle condanne arbitrarie e servili scandite in un minuto hanno vanificato la possibilità di intervistare una delle tante prestigiose personalità del mondo della cultura che hanno aderito alla manifestazione - ho spento immediatamente il televisore. Da domenica non vi seguo più. SKY TG 24 vi ha sostituiti. Motivando la scelta, sono riuscito a convincere tanti amici e conoscenti a seguire il mio esempio. Non vi seguiremo più finchè il vostro direttore inadeguato resterà al proprio posto.
Saluti
dr. Francesco Giampietri
sono un telespettatore attento. Avevo assunto da sempre il TG1 come organo della mia informazione televisiva. Era una scelta che derivava esclusivamente dall'obiettiva valutazione del prestigio che si addice ad una testata istituzionale, del tutto indipendentemente dalle simpatie politiche o dalle frequentazioni amichevoli del direttore di turno. Gad Lerner o Clemente Jackie Mimun valevano lo stesso. Questa convinzione è stata cancellata dal disgustoso editoriale del direttore Minzolini, con il quale è stata bandita la presunta assurdità di una manifestazione pubblica cui hanno aderito migliaia di liberi cittadini. Numerosi amici mi confermano di avere la stessa sensazione che ho provato anch'io: si sta tentando di portare avanti il progetto inqualificabile di rendere il "nostro" telegiornale di riferimento, il telegiornale di tutti i cittadini italiani, uno strumento mediatico nelle mani della maggioranza di governo. Rimpiango con sconforto e frustazione la direzione di Gianni Riotta, oggetto della mia stima incondizionata. Ascoltate le condanne emesse dal direttore durante il suo intervento non richiesto da nessuno - quelle condanne arbitrarie e servili scandite in un minuto hanno vanificato la possibilità di intervistare una delle tante prestigiose personalità del mondo della cultura che hanno aderito alla manifestazione - ho spento immediatamente il televisore. Da domenica non vi seguo più. SKY TG 24 vi ha sostituiti. Motivando la scelta, sono riuscito a convincere tanti amici e conoscenti a seguire il mio esempio. Non vi seguiremo più finchè il vostro direttore inadeguato resterà al proprio posto.
Saluti
dr. Francesco Giampietri
Intendo pubblicare i quattro editoriali di Minzolini, che valgono più di mille parole:
CASO ESCORT 22/06/09
"L'ultimo pettegolezzo del momento, le famose cene o feste nelle residenze private del premier Berlusconi, Palazzo Grazioli e Villa Certosa. Dentro questa storia piena di allusioni, rancori personali, non c'è ancora una notizia certa né un'ipotesi di reato".
LIBERTA' DI STAMPA 2/10/09
"La manifestazione di oggi per me è incomprensibile visto che negli ultimi tre mesi sono finiti nel tritacarne mediatico Berlusconi, Agnelli, De Benedetti, l'ex direttore di Avvenire. Non è a rischio la libertà di stampa".
IMMUNITA' PARLAMENTARE 9/11/09
"L'abolizione dell'immunità parlamentare ha provocato un vulnus nella Costituzione, si è rotto un equilibrio tra i poteri e non se ne è creato un altro. Ora c'è da auspicare che quel vulnus, al di là delle dispute, sia sanato".
CASO SPATUZZA 11/12/09
"Il caso Spatuzza è solo l'ultima prova, ma l'elenco è infinito, del fatto che nel nostro sistema giudiziario c'è qualcosa di sbagliato. Le polemiche su questioni di forma non devono impedire di guardare ai problemi".
Oggi è stato varcato il limite, perché Minzolini è stato sfiduciato da prove inconfutabili.
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