La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammette
Georges Canguilhem



mercoledì 10 marzo 2010

Traumi italiani Quando un gerarca fascista vuol passare per paladino delle libertà (del suo padrone)

Rocco Carlomagno, un giornalista freelance, ha fatto domande a raffica sul caso Bertolaso al premier nel corso della conferenza stampa di stamattina. Berlusconi non gli dà la parola e chiede che sia accompagnato alla porta. Ma Carlomagno non si allontana e mette in scena un vero e proprio duello col premier che gli urla: «Si vergogni, lei è un villano». «Questa è la sinistra», aggiunge Berlusconi, che poi lo apostrofa: «Per lei ogni giorno guardarsi allo specchio è già il segno di una brutta giornata». E ha aggiunto: «Lasci il suo nome, Bertolaso la denuncerà». Carlomagno ha poi avuto un battibecco con La Russa, che fin dall'inizio si era sistematicamente sostituito agli addetti del servizio d'ordine, ottenendo di occuparsi personalmente del contestatore e allontanando più volte i bodyguard. La Russa a un certo punto lo ha anche afferrato per il cappotto, cercando di sollevarlo. «Lei è un picchiatore fascista», grida il freelance. C'è un grande parapiglia, il ministro fa per mollargli una manata che si ferma a pochi millimentri dal viso. Carlomagno ha accusato La Russa di avergli dato «due pugni sullo sterno» e ha annunciato di volerlo denunciare per aggressione. Poi alla radio ha aggiunto: «In quale Paese al mondo un ministro della Difesa aggredisce un cittadino, un freelance che ha una partita iva e con la quale scrive liberamente sui giornali anche se non sono iscritto all'albo dei giornalisti? Secondo me da oggi La Russa è scaduto, non è più ministro della Repubblica, è un cittadino di serie B, perchè se non vuoi rispondere puoi anche non farlo. Mi ha fatto una intimidazione mafiosa urlando di chiedermi i documenti» Chiunque avesse ancora la benda sugli occhi, ha ora un ulteriore elemento per comprendere le derive reazionarie di un governo di nani arroganti e di ballerine marchettare, il peggior governo della storia repubblicana, ancora più insidioso rispetto al Berlusconi I e al Berlusconi II.

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