Se c'è una cosa che davvero faccio fatica ad accettare è il convincimento - proprio di alcuni parlamentari di maggioranza - dell'assuefazione dei cittadini alla recezione passiva di quanto pretenderebbero di far passare per verità o realtà. Il TG1 di oggi offre un valido esempio di questo sfruttamento iperbolico della presunzione da potere in merito alla vertenza giudiziaria Mediatrade-Rti. La notizia del caso è l'iscrizione nel registro degli indagati di Silvio e Pier Silvio Berlusconi per la creazione di fondi neri nel corso della compravendita dei diritti televisivi. Il commento del Ministro della Giustizia rilasciato all'inviato del telegiornale è a dir poco sconcertante e tradisce una palese deformazione della realtà, pegno per il riconoscimento dovuto al Patronus che ha fondato le sue fortune politiche ed istituzionali. Il fatto che Alfano non sia un semplice avvocatuccio siciliano è merito esclusivo del Premier, che ha selezionato ministri e parlamentari sulla base del criterio esclusivo della lealtà clientelare. Si tratta di personaggi privi di particolari qualità, che non avrebbero avuto alcuna possibilità di diventare quel che sono. Per questa ragione, devono tutto al loro Signore e sono disposti ad affrontare anche ogni difficoltà pur di assicurare la soddisfazione dei suoi interessi parziali. La dichiarazione del Guardasigilli è stata la seguente:
Non conosco gli atti del procedimento ma conosco il presidente del Consiglio: Berlusconi da anni si dedica esclusivamente al bene del Paese. In tutti questi anni non gli ho mai sentito fare una sola telefonata o una sola conversazione che avessero ad oggetto i suoi antichi interessi imprenditoriali, che non sono piu' di sua pertinenza
Si tratta si una menzogna al di là del bene e del male. Il Ministro ha mentito con la consapevolezza di ingannare quei telespettatori che non si distinguono per una particolare facoltà critica di discernimento. Angelino Alfano da Agrigento ha così svenduto inesorabilmente la propria dignità professionale ed istituzionale. Per cosa poi? Per essere ricordato fra qualche anno come il peggior Guardasigilli della Seconda Repubblica.
Faccio fatica a comprendere anche le pulsioni autolesionistiche del Partito Democratico. Il partito di Bersani sembra perseguire il fine di consegnare ai berlusconiani e ai leghisti il maggior numero possibile di Regioni. I dirigenti si preoccupano di sedurre gli appetiti istituzionali dei centristi di Casini, sfasciando così non solo la funzione, ma anche la storia del centrosinistra in Italia. La gestione della scelta dei candidati alla carica di Governatore nel Lazio e in Puglia è imbarazzante oltre che patetica.
Quasi nulla avviene secondo ragione: le maestre di una quinta elementare di Pessano con Bornago (MI) hanno dettato ai bambini il testo di Inno a Roma, una canzone fascista degli anni '20, affinché i piccoli studenti potessero cantarla durante la gita a Roma. C'è davvero da uscir matti.
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