Orme della memoria
Un sole stanco e placido albeggia
sulla cornice di ferro di un campo remoto e solitario,
mentre il vento sussurra melodie nuove tra i resti
di un’architettura feroce e silenziosa.
Come mistica vigna
solcata dalle tracce di vite perdute nell’inganno della storia,
vi si ode, mischiato al silenzio di terre lontane,
il rumore cadenzato di suole chiodate
che raminghe e affannate saltano dai treni gremiti di folla.
E quelle scarpe logore e scucite affratellate a mille altre ancora,
disegnano le orme di un vecchio ieri non dimenticato.
Un fiore trova spazio adesso tra le pietre della Shoah:
il fiore della memoria che mai sarà calpestato.
Un sole stanco e placido albeggia
sulla cornice di ferro di un campo remoto e solitario,
mentre il vento sussurra melodie nuove tra i resti
di un’architettura feroce e silenziosa.
Come mistica vigna
solcata dalle tracce di vite perdute nell’inganno della storia,
vi si ode, mischiato al silenzio di terre lontane,
il rumore cadenzato di suole chiodate
che raminghe e affannate saltano dai treni gremiti di folla.
E quelle scarpe logore e scucite affratellate a mille altre ancora,
disegnano le orme di un vecchio ieri non dimenticato.
Un fiore trova spazio adesso tra le pietre della Shoah:
il fiore della memoria che mai sarà calpestato.
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