Deliri incensati
Benedetto XVI ha raggiunto il Camerun, iniziando così la sua prima visita ufficiale in Africa, in cui sofferenze e disperazioni sono amplificate dal sentimento periferico della marginalità. L’Africa è il continente magico, la culla dell’umanità, in cui la natura può ancora sprigionare le sue gioie ancestrali. Il pontifex, Christus in terra, abbandona, così, per qualche giorno gli stucchi barocchi delle sue dimore per stabilire un contatto diretto con il mondo, di cui dovrebbe essere il divino consolatore. Una scelta coraggiosa, degna di essere lodata. In ogni modo, prima ancora di incontrare il presidente ospitante a Yaoundé, conversando con i giornalisti sull’aereo, Benedetto XVI ha chiarito la propria posizione sugli anticoncezionali, in relazione alla prevenzione dal virus HIV. Sua eccellenza ha dichiarato, infatti, che per prevenire il contagio dell’AIDS, i preservativi non servono affatto e, piuttosto, aumentano i problemi, dacchè sarebbe sufficiente un rinnovo spirituale ed umano nella sessualità. Qualsiasi individuo sia portatore di questo punto di vista deformato e deformante dovrebbe assumersi la responsabilità di pronunciare parole velenose, che flaggellano il cuore dei sieropositivi, siano essi cattolici, luterani, induisti o agnostici. L’AIDS è particolarmente diffuso nei paesi sottosviluppati, siano essi latini o africani, in cui il livello di alfabetizzazione non è particolarmente elevato, contesti sociali in cui le parole pontificie pesano come decreti statali. Più in generale, le parole sono come lame affilate, possono far male, con violenza inquisitoria. Dopo aver riabilitato alcuni vescovi lefebvriani, fanatici negazionisti, in prossimità della commemorazione della Shoah, inquietando le comunità ebraiche e gli uomini di buona volontà, un altro delirio. In realtà, si tratta di gesti prevedibili. Le gerarchie cattoliche danno davvero l’idea dell’orchestrina del Titanic che continua a suonare, mentre tutto va a catafascio. Gente che non ha nessun contatto con la realtà. Ottuso conservatorismo reazionario autoreferenziale. Arroccamento violento, poliziesco, fallimentare.
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