La vita è esperienza, cioè improvvisazione, utilizzazione delle occasioni; la vita è tentativo in tutti i sensi. Donde il fatto, a un tempo imponente e assai spesso misconosciuto, delle mostruosità che la vita ammette
Georges Canguilhem



venerdì 20 marzo 2009

Pantomima primaverile




Scompare l’essenza audace dei
versi antichi tinti d’allegria.
Silenziosa mi assale una fallace
idea rivoluzionaria:
mescolare profumi e sapori
di un tempo ormai allontanato
per obliare il senso oscuro
diffuso oggi nel ventre della terra.
Fugace desiderio imperlato di speranza,
di miele e arbusti intrecciati di frutti maturi.

Trimalcione!
Sei nascosto nel velo del desco romano,
non arride la tua sorte alla tavola misera
del contadino ormai venduto,
dell’operaio ormai sfruttato.
Povertà vera e seria
maneggia oggi le redini
della società sconquassata e stanca.
Povertà triste e scortese
solleva le masse contro i falsi custodi
del bene comune
contro i falsi garanti
dell’uguaglianza sociale.
E non c’è spazio nelle menti
per il terzo precetto costituzionale,
per il quarto principio fondamentale.

Il mio grido silenzioso è solo per voi,
lavoratori senza pane,
disoccupati senza dignità sociale,
perché il vostro domani non si rifletta
in questa odierna pantomima di primavera:
muta e malinconica non giova
del vecchio cinguettio vitale
ma pigra e timida soggiace ancora inerte
al supplizio di un inverno epocale.

1 commento:

  1. Non c'è che dire, si tratta davvero di un testo fantasmagorico. Una composizione al contempo silenziosa (la pantomima è infatti una rappresentazione muta) e rivoluzionaria. Una composizione al contempo dolce come le pioggie d'aprile e spigolosa come i contati di ribellione delle vittime di un sopruso. La Primavera diventà così la Metafora per eccellenza, il segno stagionale della rinascita, della resurrezione. La Vita vuole recuperare se stessa dall’abisso del non senso e della schiavitù morale e fisica, per dare un senso ai decorsi caotici del mondo, per non morire di noia o di rassegnazione. Un’ultima considerazione: se la fanciulla floreale ritratta nel post fosse la povera Ofelia, addio speranze, addio poesia, addio progettualità.

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